San Antonio de los Cobres-laguna Lejia
Eccoci imbustati in macchina a quota 4350 mt nel tentativo di scrivere il resoconto giornaliero.
Questa mattina il risveglio all`hotel di los Cobres e` stato perfetto
con tanto di colazione al caldo, il cost dell`operazione e` stata di ben 25 $ a testa con la cena della sera…
siamo partiti dopo un giretto per il paese in cerca di un po` di pane e del carburante per far fuori gli ultimi pesos, stavolta lasceremo definitivamente l`Argentina.
prendiamo la pista RN51 che diventa subito un bello sterrato veloce e con un fondo sufficientemente liscio, il che non guasta mai.
Si comincia a salire dolcemente in mezzo a terreni di varie colorazioni e con ancora i ciuffi di erba giallo vivo che crea un contrasto molto bello con il terreno a volte vulcanico, incontriamo i primi alpaca e vicuna.
Le macchine salgono dolcemente, la toyo di Enrico comincia ad avere dei seri problemi di potenza legati alla quota, sicuramente qualcosa o qualche tubo rosicchiato e` ancora presente nel circuito complesso del motore.
Saliamo sino al primo svalico ad una quota di 4750 mt e durante la discesa possiamo apprezzare una bella laguna sulla pista che ci conduce alla dogana del passo de Sico.
Arriviamo io e Mauro alla sbarra del confine, Enrico arriva attardato con una fuoristraa che sviluppa la potenza un fiat 127!
Le operazioni doganali si svolgono in maniera incredibilmente veloce ed ordinato, beh diciamo che al nostro arrivo hanno dovuto girare il timbro con la data odierna, ed era l`una circa… non molto traffico.
Questa volta nesssun intoppo dovuto all`importazione di viveri illegali, uno sapevamo di non comprare nessun tipo di carne, due abbiamo dichiaratto tutto il grana che abbiamo portato dall`Italia e tutto e` andato liscio.
Visto il problema al toyo decidiamo di trovare un posto per accamparsi sulla via verso il vulcano Lascar, cima di acclimatazione di circa 5600mt.
Veniamo controllati al blocco di el Laco dove ci confermano la possibilita` di seguire una pista piuttosto dura ma diretta fino alle pendici del vulcano.
Troviamo un semi rifugio a ridosso di una collinetta a oltre quattromila, il vento e` forte, sicuramente oltre i trenta nodi, ma il sole caldo tiene una temperatura molto gradevole.
Enrico smonta l`intercooler scoprendo che un tubo era fissato male provocando una perdita di pressione della turbina e quindi di potenza, svelato il problema tutto il clima e` molto piu` rilassato. attrezziamo un campo e facciamo un girettino di piacere, consapevoli che da li a poco piomberemo nell-oscurita` totale e al momento siamo gia` a 5 gradi il che equivale a un bel sottozero all`alba di domani…
come cena sono riuscito a fare una buona pasta liofilizzata , una scatoletta di tonno e il tempo limite per il surgelamento era arrivato!
Ora siamo chiusi in macchina , la Fenice, in attesa di una stellata che sara` probabilmente degna di nota. Ieri sera vedevo alla tivu` che si erano riuniti al salar di jujuy per le stelle cadenti.
Riscaldatore a gasolio come da copione non funziona a queste quote quindi sacco a pelo bello tosto e speriamo in una notte di sonno, la quota e` comunque alta.
La Fenice
Campo base Laguna Lejia