Oruro e la capitale (La Paz)
Si smonta il campo e si corre veloci verso primo paesino sull’Autostrada principale boliviana, la F3.
Frutta e verdura ed una telefona a Padre Leo, sulle rive del lago Titicaka. Devo ritirare carnet a la Paz, purtroppo è domenica, e non avremo molta fortuna.
Poco male tanto restiamo in zona un paio di giorni.
Oruro la saltiamo per nulla interessati dal brulicare di mercati e vendite di ogni genere.
Sulla strada asfaltata si pagano delle piccole tasse, si viene saltuariamente controllati e bisogna stare in campana per tutto il casinò di animale e gente che la popolano… Si avevo parlato di autostrada!
L’entrata nella capitale, comincia svariati km prima, una ventina.
La Paz è su due livelli, la zona alta, dove c’è anche l’aeroporto, sui 4000 mt, la valli sotto sui 3400…
Potete immaginate che razza di marasma una situazione del genere, mai visto una cosa simile:case,condomini, palazzi e ville, sparsi su di una superficie tridimensionale!
Guidarci poi, è una goduria!
Mi ricordavo di aver visto in un servizio, una cabinovia che correva per tutta la città. Infatti alzando gli occhi vediamo tante piccole”funivie”correre silenziose sopra e a volte in mezzo alle case!
Facciamo una visita alla DHL, ma come previsto è chiuso…almeno ho una posizione fisica di dove si trova.
Si decide di prendete la cabinovia, il prezzi che ci sembra molto economico, ci fa capire che è per i cittadini un vero mezzo di trasporto, non un’attrazione turistica.
Dall’alto possiamo vedere qualsiasi stato sociale di questo immenso agglomerato di popolazione, si passa dalle favelas a ville con duplice filo spinato…
Sulla sommità troviamo una specie di burghy, mangiamo un panino e riprendiamo la discesa in cabinovia.
Qui in quota su sente anche una certa differenza di temperatura.
Guardando ad est si intravedono, tra le nubi sempre presenti, gli Illimani e la cresta importante della Cordillera Centrale.
Ghiacciai permanenti che influenzano decisamente il clima locale.
Riprendiamo le macchine e risaliamo la strada che porta verso il passo per coroico, punto di partenza della strada della Muerte. Il tempo piovoso alimenta due fiumi che hanno un colore e una schiuma imbarazzante.
Abbiamo bisogno di fare alcuni litri di gasolio, il problema è il solito: trovare un accordo per non pagare il prezzo di “placa international”…
Dopo varie discussioni, troviamo un benzinaio che sottobanco ci fa una cinquantina di litri a 5 bol. Riprendiamo la strada per Coroico, sono una settantina di km in asfalto, svalichiamo a 4600 mt e ci troviamo dinanzi dapprima una vegetazione molto simile a quella dei passi alpini, poi scendendo siamo avvolti da quella delle propaggini della foresta amazzonica.
Banani,mango,papaia e altre piante ancora tipiche delle zone equatoriali.
Arriviamo al paese e troviamo un alloggio nel buio della foresta, apparentemente non un gran che, ma ormai è tardi e non abbiamo grandi scelte.
Ci preparano una cena non male e finalmente possiamo gustare la famosa minestra di quinoa.
Hostel sol e lluna.
Pier Giacomo
Salutami padre Leo e padre Topio!!Digli che li aspetto a Valle Mosso.