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  >  Alfio Lavazza   >  Nikkozan Rin’nōji Temple sanbutsudo輪王寺 e fukushima.

il piazzaletto vicino al lago ha fatto il suo dovere: tranquillo e sicuro. A dire il vero solo una volta in tutti questi giorni ci siamo trovati in un posto che non ci ispirava… per il resto credo che si possa stare in strada serenamente.

Il paesaggio intorno a nikko, è campagna, riso e fattorie.ci vuole una mezz’ora, dopo la colazione per raggiungere i templi dorati. A differenza dei molti altri visitati questo, vuoi il poco casino, vuoi che sono immersi in cedri secolari piace molto.

sono parecchini fedeli buddisti, altre ai turisti curiosi come noi, che vengono a pregare il loro Dio.

Passiamo tutta la mattina per visitare e passeggiare nel tempio e tra una pagoda e l’altra. Usciamo passando anche per un classico giapan garden.

la temperatura è ottima e ormai alle due pensiamo solo ad un posto dove mangiare qualcosina: troviamo un fast food simpatico e funzionale dove un robot ti porta il servizio al tavolo. Mai visto!

riprendiamo la strada verso nord: Fukushima. Anni fa ricorderete sicuramente il quasi disastro atomico accaduto qua intorno.

Un terremoto pazzesco di magnitudo 9 innalzò un’onda di tsunami di proporzioni pazzesche. Spazzo tutto quello che si trovo d’avanti. Oltre ai 16000 morti dell’onda, per una serie di fattori negativi, la centrale atomica di fukushima ebbe una crisi dovuta ai sistemi di raffreddamento. Solo il caso e la fortuna evitarono probabilmente, un disastro pari o peggio a cernobil.

Per anni, successe nel 2011, gli abitanti hanno dovuto lasciare la zona. Furono evacuate 160k persone.

ero curioso di osservare da vicino una zona simile…e ci siamo informati sul rischio di gironzolare qua intorno. Sebbene ero certo che non possono lasciare che la gente scorazzi in zone contaminate, vi garantisco che vedere strade sbarrate, verso la ex centrale a 10 km di distanza, da da pensare.

Arriviamo al buio pesto… comincio a notare lampeggianti rossi e degli strani indicatori a bordo strada. Cerchiamo un parcheggio cercando di allontanarsi dalla centrale, finiamo in un porto di pescherecci totalmente deserto. Non si muove un’anima. Sicuramente un posto un po angosciante e per niente bello per passarci la notte.

Noto sempre ste stazioni a LED rossi che spiccano nel buio… mi fermo, leggo i valori e capisco, pur non essendo un fisico nucleare, che si tratta del livello di radioattività espresso in micro siviert.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Sievert

Il tutto rende la situazione abbastanza fastidiosa. Giriamo fina a raggiungere la piccola città di Namie. Qua sembra esserci un po di vita… parco giochi, distributori, stazioni e… rilevatori di radiazioni.

Pensate che un valore di 0.080 microsiviert, quello che leggo da un po di stazioni, è 500 volte inferiore rispetto ad una normale radiografia.

rasserenati dai numeri mangiamo sui tavolini di un piazzale pulitissimo e tranquillo. Veniamo salutati dalle forze dell’ordine e prepariamo i piani per domani mattina.

fukushima.

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