Yuri e la dogana russa.
La notte è precisa e tranquilla, poco casino e si dorme alla grande. La mattina arriva Yuri e ci mette
subito in pista. L’aria di primo mattino è bella fresca, anzi bel freddo! Si passa a piumino e cappuccio.
Yuri.
Yuri è un personaggio minuto, di poche parole. L’inglese è piu’ che sufficiente e le comunicazioni
sono facili. Avevamo trovato il suo contatto in quanto ogni volta che si cercavano indicazioni per le
procedure doganali a Vlad, spuntava lui.
Lo contattammo tanti mesi fa, vista l’incertezza di tutta l’operazione ci si sentiva saltuariamente.
Saltiamo sul van e comincia il giro turistico nei vari uffici doganali. Dobbiamo arrivare alla dogana
centrale e vidimare le carte per l’importazione temporanea dei mezzi.
i nostri fuoristrada, che sono gia’ usciti dal
traghetto, si trovano su un piazzale da qualche parte…
Gli uffici e le strade per raggiungerli sono in vero stile soviet: essenziali e non propriamente lindi
come i giapponesi… l’importante che carte e timbri finiscano nel posto giusto.
In veramente poco facciamo il tutto, Yuri per la verità… Noi siamo solo i portatori del passaporto e
mettiamo firme. Anche qua una bella ragazza in divisa verifica e ci congeda.
Ci accompagna al cambio per avere dei rubli per vivere… operazione altrettanto easy. Mi mostra,
Yuri, che cominciano i sondaggi per la casa bianca… Se vince tutto questo finisce, mi racconta.
Ad ora, quindi circa un anno, sono passate solo 10 macchine con le vostre. Anni fa erano almeno 20
volte tanto.
Passiamo in un negozio di telefonia dove ci vendono per 10$ la scheda per internet e sms. Il ragazzo
la attiva e appena messa siamo on line.
Yuri ci lascia e noi andiamo a mangiare in un classico ristorante a prezzi decisamente modici.La
giornata, per altro ventosa e fredda, la passiamo visitando il museo vicino al sommergibile della II
guerra mondiale, la settima fortezza di difesa della Russia, la cattedrale nella piazza principale e
chiudendo la giornata in un bar per un aperitivo e in un ristorante stile americano.
Abbiamo anche il tempo per girare in un supermercato dove troviamo diversi prodotti italiani:
barilla, ferrero, nutella, vino a prezzi al pari dell’Italia.
Facciamo conoscenza con una anziana signora, ci parla in latino… non capiamo un tubo. Con l’aiuto
del solito traduttore cominciamo una bella conversazione e ci elargisce, come spesso succede con le
persone anziane, delle perle di saggezza.
Domani Yuri andrà in dogana per liberare le macchine, ultimo step di una lunga operazione. Quella
che chiamai: Road to Vladivostock.