Da picars negras a bahia iglesias
Il risveglio a queste quote non e’ mai piacevole… abbiamo avuto un po’ tutti dei problemini legati all’altitudine, ma tutto sommato ce la siamo cavata egregiamente. Fortunatamente il vento e’ calato molto durante la notte, lasciandoci un pizzico di tranquillita. Lasciamo la laguna rapiti dal paesaggio selvaggio che abbiamo potuto vivere: guanaco al pascolo che noncuranti di noi si lasciano fotografare tranquillamente, stormi di fenicotteri rosa con il loro lungo collo immerso nell’acqua salata. La mattina il vento è quasi nullo e la temperatura sale rapidamente.
Il primo avviamento dei mezzi e’ stato come una liberazione. Quando fai tanti km in territori cosi’ impervi e duri, entri quasi in simbiosi con il tuo mezzo meccanico: ogni piccola vibrazione viene percepita e analizzata, ogni rumore anomalo ascoltato con attenzione.
Ancora sono stupito di come riescano ad erogare cavalli a queste quote… prendiamo la pista che subito si trasforma in asfalto, ma solo per poco. Incontriamo i dei pick-up con nel loro cassoncino portano delle belle moto da cross: evidentemente le tracce disegnate sulle collinozze quà in giro non sono delle cammelliere! Bensì delle tracce di puro godimento motociclistico, come li capisco!
Il paesaggio e’ da continue foto e filmati, non mi ricordo cose del genere: un susseguirsi di colori certe volte tenui e a volte netti, colorazioni che dal rosso mattone, contrastato da strisce di erba verde acceso, si trasformavano in chiazze di giallo ocra. Bello? No… bellissimo!
Scendiamo finalmente di quota e dopo aver toccato i 4500 mslm… siamo in dogana. Fortunatamente siamo i primi. Non mi voglio dilungare troppo: l’ho gia’ scritto altre volte, impieghiamo circa tre ore per passare la frontiera… La cosa buffa è che le dogane sono praticamente contigue: Cileni e Argentini lavorano in gruppo!
Scendiamo lentamente verso valle in territorio cileno: realizziamo che dovremo fare una deviazione abbastanza importante fino a Copiaco’, dove potremo trovare carburante e rifornimenti per i prossimi giorni nel deserto di Atacama. Copiacò è una cittadina che si è evoluta grazie all’infinità di risorse minerarie del suo sottosuolo.
I paesaggi fantastici si sono tarsformati in monotone montagne monocromatiche.
Nelle vallette, tra una miniera e l’altra i vigneti creano delle chiazze verde intenso noncuranti del passaggio di enormi camion da cava, e quando dico enormi intendo dire con ruote da oltre tre metri di diametro.
Arriviamo alla città che e’ pero’ sprovvista di campeggi, procediamo quindi fino al Pacifico.
Con una settantina di km siamo a Bahia Iglesias, una bella località turistica dove ci accampiamo e proviamo un ristorante locale sulla spiaggia. La quota ci ha un po’ provato e prendiamo riposo velocemente mentre le onde si infrangono sulla spiaggia.
anche oggi abbiamo fatto giornata: bella, intensa e piena di scoperte!