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La colazione è sontuosa e rilassante… niente stress e tutto fila liscio.

I ranger ci chiedono le nostre intenzioni e riesco a farmi abbonare il ticket di entrata per il pass annuale, così da pagare il campeggio in cifra ridotta, ed essere pronti per visitare una parte del parco.

Come accennato diverse strade sono state chiuse e sono in manutenzione… ma tutto sommato qualcosa da visitare c’è per farsi un’idea di questa caldana pazzesca. Posta per decine di metri sotto il livello del mare, complice una situazione favonica continua, la rende calda e secca per moltissimi mesi all’anno.

Giriamo prevalentemente in macchina, qualche piccola escursione a piedi, turismo quasi inesistente… tutto molto piacevole, fatto salvo il caldo insistente.

Vicino al golf club ci sistemiamo per un piccolo pic-nic sotto delle acacie ombreggianti. Nell’escursione nel punto più basso del lago salato, la moto di Mauro comincia a fare i capricci e si pianta sempre più di frequente… situazione già verificata in Argentina con temperature simili… il carburatore più alto va in “vapor lock” inibendo in pratica un cilindro…

La rimorchio per qualche miglio, facciamo il pieno al mezzo, avevamo verificato in passato che aiutava, usciamo dal parco alla ricerca di un posto per passare la notte.

Ci siamo allungati molto e il buio ci consiglia di mangiare qualcosa in un vicino casinò per trasferirsi poi sulle montagne a ridosso di Vegas… arriviamo di notte confidando nella qualità delle informazioni di I-overland.

Tra una pianta di yucca e l’altra, ci accampiamo con n bel fresco. Sonno profondo e meritato.

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