Girovagando per Vlad!
Giornate di attesa… Si cercano cose interessanti da fare in questa città con circa 600k abitanti. E’ una
città portuale, navi mercantili, navi militari, navi ospedale.
A Vladivostock si puo’ trovare di tutto… prendete una cartina e provate a capire quanto dista vlad dal
mondo occidentale in generale. In mezzo, il nulla. Mosca è ad oltre 9000 km.
La gente si presenta in modo cordiale e incuriosita. Di solito chi viene in Russia, difficilmente arriva fino
in questo posto così ad est, fatto salvo per l’esperienza della transiberiana. Se poi ci aggiungiamo la
particolare condizione politica, capite che non è difficile apparire come degli alieni in questa città.
Attendiamo con trepidazione notizie da Yuri, dovrebbe andare in dogana per controllare le macchine e
capire di quale morte dovremo morire.
Ne approfittiamo per andare a colazione in uno dei molteplici bar che si trovano in centro. Caffe e
briosche per cominciare la giornata. Il freddo intenso che ieri infastidiva sembra essere migliorato…
dovrebbe migliorare.
Sulla via troviamo un negozio militare dove si può comprare un po’ di tutto legato a vestiario, berretti,
gadget. Io finalmente trovo un buon colbacco e degli stivali da -25. Ero un po’ sfornito… o meglio ero
predisposto a comprare sul posto qualcosa di valido e dove meglio trovare roba invernale!
Attendiamo notizie… qualcosa arriva e ci rassicura: controlli si ma niente di particolare, ci aggiorniamo
alle 14.
Noi per altro andiamo in giro per la citta e ci facciamo trasportare da una cabletrain appena sopra
all’altezza del ponte che attraversa la baia. Il paesaggio è vario: ci sono strutture relativamente vecchie,
tipiche del soviet, e palazzi moderni in costruzione.
Entriamo in un museo delle forze armate e non vi dico l’accoglienza! Cè un po’ della storia delle guerre
dalla civile ad aime’ di quella attuale. Sommergibili nucleari in scala e attrezzatura moderna.
Éer capire o comprendere un paese bisogna a volte passare per gli anni di dolore che ha vissuto. Siamo
abituati a vedere musei che ad andare bene risalgono alla seconda guerra mondiale… vedere foto di un
paio di anni fa non possono che far riflettere.
Yuri ci avverte che la dogana non ha tempo per rilasciare i mezzi entro questa sera ma per un mero
problema logistico di accumulo di lavoro. Beh questo ci rincuora ma ormai siamo agli sgoccioli e non
vediamo l’ora di guidare verso nord.
Con una certa fatica riusciamo a prenotare un taxy per andare sull’isola di russia, grande centro
universitario e base cannoniera a protezione della baia, il taxista ci accompagna e ci riporta alla base
dove attendiamo solo il momento per uscire a cena.
Questo giro ci tocca una pizza e poi via a nanna sperando in una veloce consegna dei mezzi l’indomani.