Top
  >  Alfio Lavazza   >  Guidando verso nord. Akita prefecture.

Questa mattina alle cinque, sembrava esplodesse il cielo! Fortunatamente niente legato all’atomica giapponese!

Facciamo colazione molto presto e ci dirigiamo verso la scuola la cui struttura e tutti i suoi bambini sono sopravvissuti all’ondata di tsunami generata dopo il terremoto di magnitudo 9…

Mai nessun tale livello era stato registrato in Giappone. Poco vicino c’è un moderno mercato del pesce con altrettanti pescherecci, piccoli, che sembrano usciti dal cantiere qualche giorno fa.

Il pescato sembra buono: razze, Bonito, granchi, dentici… tutto molto bello.

default

Ritorniamo alla scuola e visitiamo ciò che rimane dopo il passaggio della devastante onda di piena: tutto è resistito perché di cemento armato, intorno a sé c’è solo della gran campagna. Tutte le case e il piccolo paese sono state spazzate via. La capacità del preside e penso la preparazione preventiva ha salvato molti piccoli.

Ad un paio di km c’è un centro memoriale sempre molto interessante dove ricordi, foto e filmati riescono a farti entrare nella situazione.

Capiamo qualcosa in più sulla bonifica post incidente e soprattutto a quanto ammonta il livello di radioattività qui e in altre parti del mondo.

La centrale, con i suoi tre reattori esplosi, è a meno di 6 km dalla zona bonificata. Nella stessa al momento si depositano i rifiuti di bonifica e si attende il loro destino.

Passiamo nel vecchio centro della città di Nemie, alcune case sono ormai inglobate dalla vegetazione… cancelli con lucchetto precludevano il rientro da parte della popolazione, alcune grigli alle finestre sono ancora piene di fango.

Lateralmente alla strada principale ci sono dei ceck point che impediscono il passaggio senza permesso e dosimetro, li le radiazioni sono ancora elevate visto la non volontà, credo, di procedere a bonifica.

A questo punto io e nene prendiamo direzione nord: andiamo ad Odate. Chi mi conosce sa che da oltre 15 anni ho cominciato ad apprezzare la razza Akita, il cane dei samurai. Ebbene l’ultimo arrivato, Kaizan, è stato spedito proprio da Odate, come successe al piccolo Hachi del famoso film. Fortunatamente il mio è arrivato a destino! Percorriamo abbastanza velocemente i 400 km che ci separano dalla piccola cittadina al nord, abbiamo tempo per cercare un parcheggio, un ottimo ristorante di sushi e programmare l’indomani.

il resto del gruppo prosegue invece verso ovest e contiamo di ricongiungersi a breve.

Nel frattempo arrivano mail interessanti riguardo all’arrivo del container e relativi documenti. Evito in questo contesto di scrivere di questo aspetto perché troppo tecnico e non strettamente entusiasmante! Farò un bell’articolo per futuri viaggiatori disperati come noi descrivendo le procedure, ammesso che vadano a buon fine!.

Odate.

post a comment