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  >  Alfio Lavazza   >  Operazioni di dogana a Tokyo

Operazioni doganali.
Ci eravamo preparati a lungo per effettuare l’importazione della land in giappone. Purtroppo molte
delle informazioni che ho potuto raccogliere erano imprecise e frammentate.
Avevamo una certezza: bisognava avere il carnet de passage, CDP. Per istituire il documento, si deve
passare dall’ACI che , tramite una fidelussione lo rilascia con una scadenza di validita’ di 12 mesi.
In molti paesi non viene più richiesto, si usa il TIP (permesso di importazione temporanea) che viene
rilasciato di volta in volta dal paese ospitante e di validita’ temporale variabile… Puo’ andare da tre
mesi ad un anno tipicamente.
Il vero scoglio è stato eseguire tutte queste operazioni con la macchina nel container e da remoto.
Quando si puo’ lavorare direttamente vis a vis con i doganieri apparentemente sembra più facile. In
Giappone avevamo un responsabile della compagnia SSX il sig Hiro, da qui sarà Hiro san!
Hiro san si vede recapitare dei documenti che purtroppo non aveva mai trattato in quanto specifici
per le vetture immatricolate in paesi stranieri… questo ha comportato all’inizio, un certo
disorientamento.

Bisogna tenere ben presente che il giapponese ha poi delle procedure
assolutamente certe e quando si esce dalle stesse il tutto diventa molto complicato e difficile.
Rovistando e esplorando in profondita’ il sito governativo giapponese in merito alle importazioni di
merci, riesco a trovare in maniera chiara ed inconfutabile le procedure per l’importazione. A questo
punto Hiro san comincia a lavorare in maniera continuativa e mettendo in moto gli uffici doganali
preposti.
Abbiamo passato momenti decisamente difficili e nientemeno di sconforto quando ci rimbalzavano a
destra e sinistra.


Trovo nei vari documenti governativi che il CDP cosi’ come’ e come l’ho sempre utilizzato nel
passato, non viene riconosciuto dalla dogana… deve essere vidimato dal JAF (in pratica l’automobil
club giapponese). Qunidi dopo una serie di mail riesco ad avere un appuntamento in sede per avere
l’autentica.
Mancano ancora un paio di cosette: assicurazione e patente internazionale. Se pur non strettamente
legate all’importazione il nostro Hiro, da buon professionista ci fa notare che una volta sdoganate,
forse, senza di quelle non potremmo guidare.

Trovo dopo diversi giorni di ricerca, un’assicurazione
che ci copre con un massimale ridicolo per la circolazione. Si tratta della

JAPAN INSURANCE NET

TRINITY Inc.

1-4-11-311 Ariake, Koto-ku,

Tokyo JAPAN 135-0063

Che stipuliamo via mail
ed andiamo a ritirare direttamente in sede. Anche qua una gentile signora ci aiuta molto nelle
procedure e nelle delucidazioni del caso.La patente internazionale, invece, era gia’ in nostro
possesso e di quella giusta… ce ne sono di due tipi.! All’appuntamento con il JAF oltre alla
vidimazione del carnet ci viene fornito un foglio in duplice copia che servira’ alla dogana per
compilare i loro moduli.


Bisogna anche pensare e capire che la maggior parte dei funzionari ne legge ne capisce l’inglese
quindi dei documenti che non sono tradotti diventano inutili… Nel marasma di documenti abbiamo
anche delle paginette da fornire alla polizia del caso di fermo che praticamente riportano in lingua
giapponese che le nostre macchine possono viaggiare sul suolo del giappone con targhe diverse da
loro standard in quanto sono sotto CDP!
Finalmente abbiamo tuta la serie di documenti che forniamo ad Hiro san, per l’occasione io ed Enrico
abbiamo trovato un albergo della catena APA, decentrato ma vicino agli uffici e al deposito dove si
trovano i mezzi. Per fare un minimo spostamento a tokyo metterci un’ora di metro è cosa
assolutamente normale…
Il container arriva dalla zona portuale con un camion, si aprono le porte e guidiamo i mezzi sopra ad
una ribalta che è praticamente alla stessa altezza.

Una volta li, i mezzi, sono in una zona doganale
franca e nessuno li puo’ toccare fino a visione del funzionario del caso.
Le macchine partono bene, le mettiamo in parcheggio e ora ci vuole tempo… Si verificano i
documenti e i numeri di matricola, si programma il tutto per la visione in dogana. Noi a questo punto
non possiamo fare piu’ nulla, Hiro si occupa di tutto e ci tiene informati dell’avanzamento lavori.
Dopo un paio di giorni, finalmente, vengono aperti i carnet. La novita’ è che scrivono anche sul
passaporto matricola e numero CDP per essere sicuri che non potrai abbandonare il Giappone senza
esportare il mezzo. Semplice ma efficace.
La dogana approva il tutto, non scontato sino a quel momento, e non verifica neppure il VIN
number. Evidentemente si fida della professionalità di Hiro san.
Arriva il D-day! Un camioncino tipo carroattrezzi carica i fuoristrada e gli permette di scendere in
strada: finalmente siamo in grado di guidare in Giappone con tutte le carte in regola! L’opeazione
doganale piu’ complicata che ho sostenuto in tutti questi anni di viaggio.

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