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La buona notizia e’ che siamo tutti riuniti, macchine famiglie e annessi.

Arrivati a El bolson, dopo un viaggio piuttosto movimentato, facciamo di tutto per contattare il sig. magri che pero’ e’ irrangiungibile per l’ora tarda. Cerchiamo un alloggio in paese visto che le nostre case viaggianti sono ancora a qualche decina di km a sud, lo troviamo stile cabanas dove riusciamo a mollare a terra i bagagli. L’anno scorso avevo notato una bella parilla sulla strada e cosi’ non me la sono fatta sfuggire. Ottimo ed abbondante.
Il problema piu’ insormontabile sembra essere il rinnovo dell’assicurazione, ci hanno rimbalzato gia’ due compagnie, il problema e’ legato al sistema informatico che non riconosce ne la patente italiana che quella internazionale… buffo perche’ l’anno scorso c’e l’avevano fatta per un mese.
Decidiamo di partire all’indomani alla volta di Bailoche e tentar fortuna in una cittadina piu’ grande, questo vul dire farsi un cento venti km di strada senza assicurazione… e con un sacco di ufficiali di controllo.
La sera usciamo a cenare in un locale molto carino e di ottima qualita’, incontriamo un team di italiani, fotografi e giornalisti che stanno facendo il giro del mondo e dovrebbero arrivare a marzo del 15.
Ci svegliamo presto con il fuso che ancora ci disturba e il clima che si ora era stato fantastico si presenta tipicamente primaverile con acqua e freddo.
Scorriamo i km verso Bariloche con un tipico sentimento da peccatore, solo in Etiopia avevo guidato senza assicurazione, ma li e’ un altro mondo…
Nessuno dei controlli ci ferma e ci sentiamo ultra fortunati ad essere in citta’ con tutti i mezzi in nostro possesso, ci fiondiamo nella prima agenzia di assicurazione che ci rimmbalza ma,ci indica la sede generale dove una ragazza ci accoglie e risolve il tutto senza nessun problema. Troviamo una cabanas sul lago di Bariloche il vento tipico della zona, trenta/trentacinque nodi, pulisce a momenti alterni il cielo colmo di cumuli!Recuperiamo le famiglie in aeroporto e le portiamo a riposare, riusciamo anche a cambiare un po’ di dollari che non va male, forse adesso cominciamo a prendere in mano il viaggio.

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