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Lasciamo l’hotel fantastico piazzato nel centro di Masaya. Bello bellissimo… un vero peccato lasciarlo senza avventori ma purtroppo la situazione mediatica non aiuta.

Dopo una bella grande colazione ci mettiamo in strada e guidiamo verso Leon.

in mezzo ce’ Mangua.

La capitale e’ stata ovviamente la culla della sommossa, ma al dila’ di quello, non ce’ gran che da vedere da punto di vista turistico.

La passiamo via abbastanza velocemente e cerciamo di valutare la possibile meta della serale.

Leon e’ una bella cittadina coloniale a nord, ultima da visitare e girare…

Prima di arrivare a Masaya, visitiamo la laguna di Apollo. Laguana genaratasi nel cratere del vulcano omonimo. Come il solito posto molto carino che deve aver vissuto momenti migliori. Prendiamo un caffe al mirador e riprendiamo la via verso Masaya.

Arriviamo in poco e troviamo parcheggio prorio di fronte al mercato coperto. E’ tenuto in maniera impeccabile con un sacco di negozietti. Qualche piccolo oggetto carino che si riesce anche a comprare.

Due magliette con la scritta del locale rhum fanno al caso mio per rivestire lo schienale dei sedili della Fenice!

E’ un po’ di giorni che ho un rumore che mi arriva dal mozzo della posteriore sinistra… Non riesco a capire l’entita’ e la gravita’ del problema… una sorta di clock che proviene dalla ruota posteriore sinistra. Quando sento rumori inusuali che arrivano da orngani meccanici, inevitabilmente agguzzo l’orecchio e non cè verso di farmelo uscire dal cervello.

Visto le complicazioni del caso, optiamo per cercare una zona di spiaggia sulla costa per fare delle riparazioni e valutare il mio problema.

La Fenice e’ di una semplicita’ imbarazzante.

Pero’ ci sono degli organi meccanici che possono creare dei problemi isormontabili se non si interviene per tempo.

Troviamo in fondo alla strada sterrata che arriva all’oceano, un posto dismesso e con ruderi di vecchie tettoie. Scopriremo poi essere un posto sequestrato a un boss del narcotraffico.

Una spiaggia fantastica con bastioni di roccia che spuntano nel mare… come al solito cerchiamo di capire a che livello di sicurezza siamo messi…

Aparentemente siamo in una zona molto tranquilla e abitata da pochi nuclei famigliari e tra l’altro in condizioni di indigenza abbastanza evidente.

Ci piazziamo e comincio a smontare la posteriore sx cecando dei segni di un possibile problema.

Trovo il semiasse abbastanza usurato e la flangia di accoppiamento decisamente in pessime condizioni.

sostituisco la langia e rimonto il tutto sicuro di aver trovato il problema: provo la Fenice ma purtroppo mi rendo subito conto che non ho risolto il problema: il rumore persiste.

Rientro mesto e comincio a smontare tutto il blocco, cuscinetti, semiasse…

Mi accorgo anche per culo, che facendo girare la ruota scarica si genera il rumore che mi infastidiva… si ma da dove cavolo arriva!

Ho un distanziale di 25mm che viene fissato alla flagia della ruota… ha dei bulloni allentati, quel tanto che basta per creare un fastiodioso cloch…

Avevo gia’ smotato tutto il pacco cuscinetti conici e ho douto registrare tutti i giochi e rifare i bloccaggi..

rimonto il tutto e finalmente la fenice torna ad avere tutti i suoi rumori regolari!

Enrico nel trattempo sostituisce i gommini degli ammortizzatori posteriori del suo toyo.

Ceniamo fronte mare in un tramonto fantastico e con il calar del vento che ci fa montare le tende proprio sulla spiaggia.

Preparo una bella pasta al pomodoro e ceniamo con il fragore dell’oceano nell’orecchio.

La zona e’ apparentemete tranquilla, anzi sono prorpio convinto che lo sia.

Aver viaggiato molto in zone non confortevoli ti agguzza i sistemi sensitivi della percezione del “rischio”, non so come descriverlo… ma so che funziona.

La Fenice on the Beach.

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