Viaggiando verso Nara
Kyoto è stata una fantastica citta’ che ci ha regalato delle belle emozioni. Abbiamo trovato un ottimo hotel, quasi in centro, che aveva la disponibilita’ di posto auto e con 60 euro a camera ce la siamo cavata.
Io ho trovato il materiale che mi serviva per rendere operativo il sistema di ricarica del van, e tutto il rsto osno gite ai vari monasteri e templi. Inutile descrivere qualsiasi cosa che trovereste tranquillamente su ogni guida turistica disponibile…
Le due giornate passate in Kyoto sono state intense e lunghe. In realta’ credo che non abbiamo ancora smaltito in assoluto il fuso orario… sicuramente, anche a fine settembre, il turismo è ancora bello vivo e crea inevitabilmente delle scelte logistiche temporali da non sottovalutare.
Per poter fare delle foto decenti al tempio Fushimi Inari-taisha, son partito dall’albergo alle sei di mattina nella speranza di trovare poca gente. In effetti non è andata troppo male!
Uno dei problemini è stato sicuramente il muoversi con il piccolo van in citta’… aldila’ che tutto sembra formattato per le piccole micro car, leggi scatolette, che ti impone una gran attenzione a dove metti le ruote… si fatica a non infilarsi in posti dove se ne esce fuori agevolmente…
Poi pero’, con un po’ di abitudine si prendonno le misure e tutto diventa piu’ gestibile.
Lasciamo Kyoto con ottimi ricordi e emozioni positive per spostarsi a Nara non prima di aver visitato il grande tempio rivestito di lamine d’ora facendo lo slalom tra scolaresche in visita scolastica rigorosamente in divisa. Sembra che rigore e diligenza nasca prorpio dal basso, dall’inizio.
Arrivati al boscp di bambu’ abbiamo il nostro da fare a trovare un parcheggio adeguato ai nostri mezzi. La temperatura, sebbene siano i primi di ottobre sono ancora da maglietta e pantaloncino… diciamo che gelati e birre fresche non hanno ancora lasciato il campo.
nel bosco di baboo si incontra una marea di gente, nel piccolo villaggio un sacco di bancarelle tra cui quelle dove si vende un cetriolo piccolo e leggermente in salamoia che vediamo vada a ruba: lo proviamo ed è veramente gradevole: sarà sicuramente uno dei nostri snack dei prossimi giorni.
Ci perdiamo per l’ennesima volta… tra radio e wa comunque è molto facile non perdere tempo inutilmente. Troviamo un supermercato molto grosso e con la pasta barilla stasera una spaghettata al tonno torneremo un po’ a casa.
Per lo spuntino ci infiliamo in un bosco di bamboo dove, non con poche difficoltà, riusciamo a scambiare quattro parole tradotte in digitale, con il contadino del terreno. Hanno degli orti talmente precisi e perfetti che si resta basiti.
Scopriamo che i forti Tok che arrivano dal bosco sono le spaccature che si producono negli steli ormai molto vecchi… come da noi quando le tavole in legno si spaccano con il vento secco da nord, scopriamo che ci sono serpenti ma nulla di preoccupante.
La stradina che ci accompagna sopra Nara, sbuca in un grosso campo di erba, ci sono piazzate due tende e un cacciatore di cervi sta montando la terza. Noi troviamo posto con vista sulla città, qui cè una specie di catena di camp site (oiwake parck) che costa circa 16 euro a testa, non poco ma sono attrezzati e disponibili quasi sempre. Se poi uno fa una media tra il pagere nulla, nei parcheggi autorizzati e in questi, direi che non è cosi’ grave.
Nara Kansai